Trovi qui la raccolta dei materiali del corso sulla didattica con G Suite for Education tenuto presso l’IC San Lazzaro di Savena, tra settembre e ottobre 2019. La descrizione sottostante è una rielaborazione del percorso svolto insieme; i link inseriti nel testo rimandano a risorse e guide più dettagliate, presenti in questo blog o come allegati di Drive.

Google Drive: gestione delle condivisioni

Abbiamo rivisto i meccanismi di funzionamento basilari di Google Drive, documentati in modo dettagliato nella guida ufficiale del progetto. Ci siamo poi soffermati ad analizzare alcuni casi specifici che si creano nel contesto di lavoro collaborativo scolastico. Abbiamo cercato di delineare alcune strategie efficaci per impostare un lavoro collaborativo calibrato sugli scenari di lavoro reale che ci troviamo ad affrontare. Va ricordato inoltre che nella gestione delle condivisioni possono crearsi alcune situazioni impreviste, in particolare nel momento in cui qualche utente elimina file condivisi.

Vantaggi di accedere a Chrome

Abbiamo analizzato la differenza tra accedere a Google e accedere a Chrome, valutando i vantaggi della seconda procedura. Essa ci permette di portare con noi una sorta di valigetta degli attrezzi digitali su qualunque computer utilizziamo, senza bisogno di installare nulla, ma semplicemente facendo l’accesso con le nostre credenziali. Un vantaggio senza dubbio notevole per fare didattica con G Suite. In particolare, portiamo sempre con noi:

  • i preferiti che abbiamo salvato, ed eventualmente organizzato in cartelle e sottocartelle
  • le estensioni che abbiamo installato precedentemente, anche su altri computer: compaiono automaticamente dopo l’accesso, senza bisogno di essere reinstallate
  • le password salvate
  • la cronologia
  • le impostazioni di Chrome

Abbiamo infine provato la possibilità di fare l’accesso a Chrome con più di un account, e di poter passare dall’uno all’altro senza dover uscire ogni volta dall’account precedente. Questa procedura mantiene i due profili completamente separati, un po’ come se avessimo due installazioni di Chrome indipendenti.

Con la possibilità di avere sempre con noi questo bagaglio digitale, dobbiamo ricordarci di rimuovere il nostro utente su ogni computer che non sia il nostro. Diversamente lasceremmo a chi viene dopo di noi le porte spalancate su tutta la nostra attività svolta con quell’account.

Estensioni: micro-programmi sempre a portata di mano

Con una panoramica del Chrome Web Store, abbiamo visto come si cerca, installa e utilizza un’estensione di Chrome. Abbiamo quindi provato ad utilizzare alcune estensioni dalle funzionalità abbastanza semplici, che possono farci risparmiare tempo in alcune operazioni di base per le nostre attività didattiche. L’estensione di Google Classroom per condividere velocemente materiali web nei nostri corsi, ed Evernote web clipper (vedi più sotto) per ricavare testo piano da una pagina web. Un’altra estensione interessante da provare è The QR Code Extension, di Manuel Braun: crea al volo il QR code della pagina web che stiamo visitando, che possiamo poi scaricare in formato immagine e riutilizzare in un documento, stampare…
Utili tenere a mente gli aspetti legati alla sicurezza nell’utilizzo dei QR code da dispositivo mobile.

Ipotesi di percorso didattico: prima e dopo un testo con Google Documenti

Pensando ad un percorso didattico ipotetico, ma realisticamente pensato sulla situazione di una nostra classe, abbiamo ragionato sul flusso di lavoro che si può creare integrando applicativi diversi della G Suite.

Partiamo dalla fonte. Se vogliamo lavorare su un testo di letteratura non più coperto da copyright, troviamo solitamente online quanto ci serve sui siti di risorse libere. Non sempre però è semplice fare un copia/incolla di un brano da un sito web, per la struttura stessa dei siti, e spesso perdiamo più tempo a risistemare quel testo che a scriverlo da capo. Ci viene in aiuto l’estensione Evernote web clipper, che ci aiuta ad ottenere testo piano da qualunque sito web.

Se invece abbiamo a disposizione un testo cartaceo, possiamo utilizzare Google Keep. Creiamo una nuova nota da un dispositivo mobile, fotografiamo la pagina che ci serve e dal menu utilizziamo la voce Recupera testo immagine: sotto la nota troveremo il testo ricavato dalla foto, con una precisione molto migliore dei vecchi software OCR. Possiamo utilizzare questo testo per un copia/incolla, o ancor meglio utilizzare la voce di menu Copia in Documenti Google: viene creato in questo modo un documento nel nostro Drive che ha per titolo quello della nota, e per contenuto il testo ricavato dall’immagine (oltre all’immagine stessa).

Ora che abbiamo il documento su Drive, possiamo condividerlo con gli studenti, meglio ancora se con Classroom: avremo maggiore organizzazione, e soprattutto la possibilità di creare in automatico una copia per ogni studente.

Estensioni come software assistivo

E se uno dei nostri alunni ha bisogno di software assistivo, ad esempio la lettura ad alta voce del testo? Esistono programmi gratuiti o a pagamento, più o meno ricchi di funzionalità e con voci variamente espressive, ma vanno comunque installati sul computer in uso. Oppure possiamo utilizzare Read&Write, un’estensione per Chrome che fa al caso nostro. Tra le varie funzionalità troviamo la lettura dello schermo, di un testo selezionato e, molto interessante, la creazione di un file audio in formato .mp3 con la lettura ad alta voce del testo. Una volta scaricato, possiamo caricarlo in Drive o aggiungerlo tra i materiali di Classroom, e chi ne ha bisogno – grazie ai player integrati di Drive – con un doppio click e un paio di cuffiette potrà usufruire dell’aiuto di cui necessita senza dover installare nulla sul computer – e risparmiando tempo a noi nella preparazione del lavoro.

Semplificare ed organizzare le condivisioni: i gruppi

In un contesto come quello scolastico l’utilizzo delle condivisioni nominativo – cioè con i singoli nomi utente – può diventare complesso da gestire. Ci viene in aiuto Google Gruppi, strumento che ci permette di creare gruppi del tipo delle mailing list; in G Suite for Education hanno però un utilizzo più ampio. Una volta creato un gruppo, infatti, possiamo non solo inviare mail collettivamente utilizzando l’indirizzo email del gruppo per raggiungerne tutti i membri; anche negli altri servizi di G Suite, infatti, possiamo utilizzare il gruppo per gestire collettivamente tutti gli utenti che ne sono membri. Fare didattica con G Suite diventa in questo modo notevolmente semplificato.

Una delle situazioni più frequenti nel lavoro scolastico sarà la condivisione di file o cartelle in Drive. Condividendo la risorsa con un gruppo, anziché con un insieme di utenti singoli, potremo meglio gestire le variazioni ad esempio degli alunni di una classe, o dei membri di una commissione di lavoro: nel momento in cui si aggiunge o toglie una persona, non dovremo intervenire su tutti i file o cartelle condivisi, ma ci basterà intervenire sul gruppo, modificandone la composizione. File e cartelle condivisi aggiorneranno le autorizzazioni di conseguenza, dal momento che non erano stati condivisi con i singoli utenti, ma con il gruppo.

Un’altra occasione di utilizzo dei gruppi è nella creazione dei corsi di Classroom, di cui parliamo poco più sotto.

Il servizio di Google Gruppi ha innumerevoli impostazioni, che al primo utilizzo possono lasciare un po’ spaesati; possono risultare utili alcune indicazioni per gestire correttamente le impostazioni di Google Gruppi applicate al lavoro scolastico.

Google moduli

Abbiamo esplorato le funzionalità principali di Google Moduli, ragionando sull’utilità dell’analisi dei dati offerta in modo automatico da questo strumento. Le indicazioni sui vari tipi di domanda e risposta, sulle impostazioni e l’invio del modulo sono reperibili nella guida ufficiale di Google.

Google Classroom: novità nell’organizzazione

Tra le novità introdotte via via in Classroom, spicca la riorganizzazione del flusso delle informazioni. Ora lo Stream mantiene l’ordine cronologico inverso tipico dei social, ma non visualizza più tutto il contenuto di quanto l’insegnante pubblica per la classe.

La pubblicazione dei materiali avviene dalla nuova sezione Lavori del corso, che permette ora un’organizzazione dei contenuti più aderente al lavoro didattico. Quando creiamo un compito, una domanda o pubblichiamo un materiale possiamo associarlo ad un argomento, che funziona come un contenitore per materiali omogenei. Gli studenti troveranno tutto ciò di cui hanno bisogno organizzato secondo la logica che decide l’insegnante, mentre nello Stream avranno le notifiche ordinate cronologicamente.

Migliorato anche il processo per riutilizzare materiali pubblicati in corsi precedenti. Inoltre quando gli studenti svolgono un compito, se devono creare nuovi materiali (documenti, presentazioni o altro) da allegare ai documenti già assegnati dal docente, possono farlo direttamente dalla pagina del compito, senza dover uscire in Drive.

La guida completa di Google contiene tutte le indicazioni e gli aggiornamenti via via disponibili per gli utenti.

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