Abbiamo già esplorato i vari scenari che si creano in Google Drive quando eliminiamo un file condiviso con alcuni collaboratori. Alcuni comportamenti inaspettati, o quantomeno poco intuitivi, di Drive danno origine a situazioni ambigue dopo l’eliminazione dei file condivisi che spesso, nel lavoro di scuola, vorremo evitare.
Alle volte condividiamo file per un lavoro per commissioni, il cui prodotto finale dovrà rimanere nel tempo; in altre occasioni i file condivisi devono rimanere accessibili ad una vasta cerchia di persone, magari perché pubblicati sul sito web; oppure abbiamo la necessità di mantenere un lavoro e le sue condivisioni al di là della rotazione del personale della scuola (che si traduce spesso nell’eliminazione o sospensione dell’account).
Ecco perché è necessario dotarsi di alcune linee guida ragionate nel momento in cui decidiamo di condividere file in Drive. O perlomeno ogni volta che i documenti in questione hanno una destinazione che va al di là della semplice collaborazione momentanea su un file specifico, che verrà usato per un tempo limitato.
I permessi: collaboratore e visualizzatore
Il fulcro del meccanismo di condivisione è l’unicità del file. Quelli che intervengono a vario titolo sul file – da chi lo crea a chi può modificarlo, fino a chi può solo leggerlo – non ne hanno copie diverse create a seconda del tipo di utilizzo; tutti invece hanno accesso allo stesso file originale. Il file resta sempre uno, a cambiare sono le autorizzazioni che i vari utenti hanno su quell’unico file: tecnicamente queste autorizzazioni si chiamano permessi. Anche se la gestione dei permessi è gradata con molte sfumature i Drive, per capirne l’ossatura possiamo prendere in considerazione solo le 3 situazioni principali; le altre sono variazioni sul tema di queste.
Nel primo caso l’utente riceve un file condiviso in sola visualizzazione; in questo caso l’utente – il visualizzatore – ha accesso al file con i permessi di sola lettura. Non può agire in nessun modo sul file, nemmeno rinominarlo: l’unica operazione permessa è l’apertura del file per visualizzarlo.
Nella seconda situazione l’utente riceve un file condiviso per la modifica; l’utente – che viene chiamato collaboratore, o editor – ha accesso al file con i permessi di scrittura. Il collaboratore può aprire il file, modificarne il contenuto e rinominarlo: tutti questi cambiamenti si applicano direttamente al file originale. Quindi tutti i collaboratori – compreso l’autore originale del file – vedranno in tempo reale tutte le modifiche, compresa l’eventuale ridenominazione del file.
Il proprietario
La terza ipotesi è quella dell’utente che ha creato il file: questi si dice il proprietario del file. Proprietario e collaboratore hanno praticamente gli stessi permessi sul file, tranne che su alcuni aspetti. Il proprietario è in un qualche modo colui che detiene i diritti ultimi sul file, dal momento che l’ha creato lui. Per questo, anche se il collaboratore può fare praticamente tutto su quel file – modificarlo, persino rinominarlo, ci sono alcune operazioni ultime riservate al proprietario. La più importante di queste è l’eliminazione. Il collaboratore può eliminare il file, ma lo eliminerà solo dal proprio Drive, non invece da quello del proprietario.
L’idea di fondo è quindi che esistono due permessi di base – visualizzazione e modifica, o possiamo chiamarli con i sinonimi visti sopra. A questi si aggiunge la situazione del proprietario, che ha permessi di scrittura più alcuni diritti di ultimo livello sul file.
Condividere file o cartelle?
Quando condividiamo un file, ne impostiamo granularmente le proprietà di condivisione. Possiamo condividerlo anche con più utenti in modi diversi: alcuni in lettura, alcuni in scrittura, e con diversificazioni anche maggiori. Le condivisioni così impostate diventano una proprietà inerente al file stesso, gli restano in un qualche modo attaccate, fanno parte di quel file in quanto file.
Quando condividiamo una cartella, possiamo impostare allo stesso modo le condivisioni in modo differenziato. Le proprietà di condivisione diventano una proprietà inerente alla cartella. Nel momento in cui creo un file dentro a quella cartella, oppure sposto un file esistente dentro alla cartella, quel file acquisisce automaticamente tutte le proprietà di condivisione della cartella, senza che io debba fare nessuna operazione aggiuntiva. Tecnicamente si dice che eredita le proprietà di condivisione della cartella. Il risultato sarebbe stato identico se io avessi impostato le condivisioni direttamente sul file, tranne che per un aspetto: quelle proprietà non diventano parte del file stesso, ma valgono solo fintanto che il file si trova nella cartella condivisa. Se il file viene spostato, oppure eliminato, le proprietà di condivisione non vengono più applicate (perché vengono ereditate solo finché il file si trova in quella cartella).
Notavamo già che questo può generare confusione, o comportamenti poco intuitivi, nel momento in cui eliminiamo file condivisi. In realtà questi comportamenti apparentemente strani seguono la logica sopra delineata: il fatto che quel file abbia acquisito proprietà di condivisione intrinseche piuttosto che ereditate, ne definisce situazione, collocazione e recuperabilità diversa.
I Drive condivisi
Fino a poco fa si chiamavano Drive del Team, recentemente rinominati Drive condivisi, costituiscono una sezione di Drive, distinta da Il mio Drive. Vengono introdotti per risolvere alcune delle problematicità della gestione dei file condivisi nel modo tradizionale.
L’idea di base dei Drive condivisi è il cambiamento del modo di gestire la proprietà dei file. In questa sezione viene anzitutto creato un nuovo Drive condiviso; una volta che l’ho creato e gli ho assegnato un nome, aggiungo i collaboratori a questo specifico Drive condiviso (posso considerarlo come una cartella condivisa). Tutti i file creati dentro a questo Drive condiviso saranno automaticamente condivisi con i collaboratori, come abbiamo visto per le cartelle condivise. La prima differenza sta nella proprietà dei file: il proprietario dei Drive condivisi, e dei file contenuti al loro interno, non è l’utente che crea il file o la cartella, ma l’organizzazione (nel nostro caso, l’Istituto scolastico). La seconda differenza sta nei permessi dei collaboratori: di default essi hanno tutti i permessi sul file, sia quelli di scrittura, sia quelli di ultimo livello che di solito sono riservati al proprietario.
Quindi nei Drive condivisi nessuno dei collaboratori è proprietario dei file, ma tutti possono agire su quei file come se fossero parimenti proprietari. La conseguenza più evidente è che se qualcuno elimina un file, lo elimina definitivamente per tutti (e compare una notifica che lo avvisa di ciò).
Alcune linee guida
Come scegliamo la soluzione migliore per noi? Quelle che seguono sono alcune indicazioni di massima. Non esiste la soluzione giusta per tutti i casi, naturalmente, e alcuni aspetti sono anche soggetti alle abitudini e al metodo di lavoro personale. Possiamo però orientarci in questo modo per rendere efficace il lavoro collaborativo:
- Se mi serve condividere pochi file per un lavoro di breve durata, e i prodotti di questo lavoro non devono rimanere condivisi a lungo o essere pubblici sul web, posso condividere i file singolarmente
- Diverso è se mi serve condividere molti file, o per un periodo di lavoro abbastanza lungo (un anno scolastico, ad esempio). Conviene in questo caso condividere una cartella, e creare o spostare dentro a quella i file che mi servirà condividere; questo mi farà risparmiare tempo rispetto alla condivisone manuale e singola dei file
- Se condivido una cartella, devo essere consapevole però che se qualche utente elimina dei file dal suo interno, la stessa cartella potrebbe essere visualizzata con un numero di file diverso da diversi utenti; questo dipende da chi ha eliminato cosa, per i dettagli vedi la descrizione dettagliata nell’articolo specifico
- Se condivido una cartella e voglio tenere traccia precisa di un numero elevato di collaboratori o visualizzatori, quando possibile è meglio condividerla con un gruppo, piuttosto che con la lista dei singoli utenti. Così quando avrò bisogno di variare collaboratori o visualizzatori, mi basterà aggiungere o togliere i membri del gruppo. Automaticamente tutte le condivisioni di Drive verranno aggiornate di conseguenza
Indicazioni per i Drive condivisi
- Se ho bisogno assoluto che tutti i collaboratori vedano esattamente gli stessi file, anche quanto alcuni vengono eliminati, la scelta ricade sui Drive condivisi; con l’avvertenza che questa soluzione fornisce a tutti i collaboratori i massimi poteri, compresi quelli di creare pasticci, quindi tutti sono avvisati che devono muoversi con responsabilità in questa zona
- I Drive condivisi sono indicati anche quanto un lavoro di commissione, gruppo, equipe, vede ruotare i componenti nel corso degli anni, ma i file devono rimanere a disposizione di tutti i membri, indipendentemente da chi li abbia creati; nel Drive condiviso sarà sufficiente aggiornare i membri, e tutto è subito a disposizione di chi subentra nel team
- Prendiamo il caso di file o cartelle che devono rimanere a disposizione dell’Istituto, o essere pubblicati sul sito web, o avere comunque una destinazione duratura. Sarebbe buona regola creare uno o più account neutri (ad esempio documenti@dominiodellascuola.edu.it), ed attribuire la proprietà dei file a questi account. Quando i creatori del file dovessero non lavorare più nell’Istituto, o anche solo cancellassero per errore i file, non si creerebbero danni irreversibili. Il proprietario del file risulta l’account di servizio, che naturalmente non cancellerà i file.
Cancellazioni?
Nel dubbio – io suggerisco: sempre – non cancellare file condivisi. In G Suite for Edu abbiamo spazio di archiviazione illimitato, quindi il problema di eliminare file per liberare spazio non si pone. Se voglio fare ordine nel mio Drive, posso benissimo creare una cartella Archivio e spostare lì dentro tutti i file che non mi servono più. In questo modo io riordino il mio Drive senza rischiare di eliminare per i collaboratori materiali che a loro potrebbe essere ancora utili.
Buongiorno
ho un problema di condivisione con un file office caricato su drive, i miei colleghi non vedono l’icona per modificare tale file. Ho dato loro le impostazioni di collaboratore.
Quale può essere il pb?
grazie
quale tipo di file? generalmente la possibilità di modificare – cioè di lavorare attivamente modificando il contenuto del file – è supportata pienamente in Drive se vengono usati file di Google (Documenti – Presentazioni – Fogli)
per i documenti di Office c’è parziale compatibilità, e non sempre la modifica è possibile. se si sceglie Drive per il lavoro collaborativo, è una buona idea orientarsi verso l’utilizzo dei formati nativi – quelli di Google – per sfruttare appieno la potenzialità di Drive
è una regola che vale d’altra parte per tutte le piattaforme: usare gli strumenti integrati offre sempre i maggiori vantaggi, anche se c’è compatibilità verso altri formati
buongiorno. ho condiviso una tabella su drive con i miei alunni. alcune parti debbono essere compilate da loro( cognome- tipo di mansione svolta etc.) altre come ad esempio la data di consegna del lavoro non possono essere modificate se non da me. non ne vengo a capo. grazie per il vostro supporto
ciao Luca, scusa per la risposta tardiva. parli di una tabella fatta con Google Fogli? in questo caso è possibile condividendo tutto il file con gli alunni, e impostando invece degli intervalli protetti selezionando le celle che vuoi modificare solo tu e impostando le autorizzazioni di quell’intervallo in modo che solo tu possa modificarlo. se invece parli di una tabella inserita in un Documento questo non è possibile: per i documenti la condivisione è solo globale
Nel caso io abbia condiviso un file con altri utenti e sono proprietario di quel file come posso evitare che chi è definito come visualizzatore mi blocchi?
ciao Maurizio. se la situazione è quella che descrivi, non puoi essere bloccato. non puoi essere bloccato nemmeno se condividi il file come editor, in quanto proprietario detieni alcuni diritti ultimi sul file che non hanno nemmeno gli editor. gli unici casi in cui puoi essere estromesso dal file da te creato sono: 1. file creato ne Il mio Drive, di cui hai trasferito la proprietà ad altro utente; 2. file creato in un Drive condiviso, dove l’idea di proprietà cambia radicalmente (è proprietario l’Istituto, non il singolo utente) e dove tutti i collaboratori sono paritetici, per cui se eliminano un file lo eliminano per tutti, indipendentemente da chi ha creato il file
Ciao maurizi,
spero tu mi possa aiutare.
Quando condivido un file con gli alunni loro effettivamente possono agire secondo le impostazioni che ho stabilito.
Però non ricevono la notifica Gmail che avverte che è stato condiviso un file.
Metto la spuinta su invia notifica ma niente, la notifica via mail non arriva.
Grazie mille.
ciao Franco, potrebbe essere dovuto alla limitazione della posta all’interno del dominio per gli studenti. se non sono previste alcune eccezioni, le notifiche di sistema (come quelle di Drive di cui parli) potrebbero non essere recapitate. un amico, Lorenzo Redaelli, ha steso la procedura completa per verificare la situazione insieme ad una lista di eccezioni di questo tipo utili per la ricezione delle notifiche. vedi a questo link, punto 10: https://didatticainnovativa.com/limitare-le-email-degli-studenti-allinterno-del-dominio-google-workspace-for-edu/
Buongiorno, se condivido una cartella nel mio drive, chi riceve l’invito la vede solo online e non localmente nella propria cartella (intendo con l’app Windows Google Drive – Gestione risorse di Windows). Quale potrebbe essere la ragione. Grazie mille!
ciao Marco, non uso l’app per la sincronizzazione desktop, per cui non so esserti molto d’aiuto. se ricordo bene l’app sincronizza solo cartelle selezionate, e tecnicamente Condivisi con me non è una cartella (ma una raccolta per facilitare la visualizzazione di quanto è stato condiviso con te), quindi potrebbe essere coerente con il funzionamento dell’app il comportamento che descrivi. probabilmente (ma devi verificare) se dall’interfaccia web l’utente aggiunge una scorciatoia ad una propria cartella di Drive che è soggetta alla sincronizzazione comparirà anche dall’app
Ciao Daniele, grazie mille per la cortese e pronta risposta. Confermo che aggiungendo una scorciatoia dall’interfaccia web si riesce a puntare a una propria cartella Drive, rispettando pienamente l’attività di sincronizzazione. Grazie ancora e buon lavoro!
Salve, vorrei condividere in Drive dei documenti elaborati in Word contenenti WordArt e tabelle. Purtroppo però il layout si stravolge quando condivido il documento. Come potrei evitare ciò? Grazie
Buongiorno, vorrei sapere se, cancellando il mio account da un file di cui sono editor, il proprietario riceva una notifica. Grazie mille.
ciao Elisa. normalmente no, lo scoprirà se tenta di accedere nuovamente al file