Trovi qui i materiali del corso sull’utilizzo avanzato di G Suite for Education che si è svolto all’IC Cavicchi di Pieve di Cento, mercoledi 5, sabato 8 e venerdì 14 settembre 2018.
La descrizione sottostante è una rielaborazione del percorso svolto insieme; i link inseriti nel testo rimandano a risorse e guide, presenti in questo blog o come allegati di Drive.
Vantaggi di accedere a Chrome
Abbiamo analizzato la differenza tra accedere a Google e accedere a Chrome, valutando i vantaggi della seconda procedura: essa ci permette di portare con noi una sorta di valigetta degli attrezzi digitali su qualunque computer utilizziamo, senza bisogno di installare nulla, ma semplicemente facendo l’accesso con le nostre credenziali.
In particolare, portiamo sempre con noi:
- i preferiti che abbiamo salvato, ed eventualmente organizzato in cartelle e sottocartelle
- le estensioni che abbiamo installato precedentemente, anche su altri computer: compaiono automaticamente dopo l’accesso, senza bisogno di essere reinstallate
- le password salvate
- la cronologia
- le impostazioni di Chrome
Abbiamo infine provato la possibilità di fare l’accesso a Chrome con più di un account, e di poter passare dall’uno all’altro senza dover uscire ogni volta dall’account precedente. Questa procedura mantiene i due profili completamente separati, un po’ come se avessimo due installazioni di Chrome indipendenti.
La possibilità di avere sempre con noi tutto questo bagaglio digitale, comporta d’altra parte la necessità di non dimenticarsi di rimuovere il nostro utente al termine dell’utilizzo di un computer che non sia il nostro: diversamente lasceremmo a chi viene dopo di noi le porte spalancate su tutta la nostra attività svolta con quell’account.
Estensioni: micro-programmi sempre a portata di mano
Con una panoramica del Chrome Web Store, abbiamo visto come si cerca, installa e utilizza un’estensione di Chrome. Abbiamo quindi provato ad utilizzare alcune estensioni dalle funzionalità abbastanza semplici, che possono farci risparmiare tempo in alcune operazioni di base per le nostre attività didattiche:
- goo.gl URL shortener, di mattiamaestrini.com: abbrevia indirizzi URL troppo lunghi in link più brevi e leggibili
- The QR Code Extension, di Manuel Braun: crea al volo il QR code della pagina web che stiamo visitando, che possiamo poi scaricare in formato immagine e riutilizzare in un documento, stampare…
Abbiamo anche aperto una parentesi sugli aspetti legati alla sicurezza nell’utilizzo dei QR code da dispositivo mobile.
Drive: aspetti sottovalutati
Nell’ottica della ‘valigetta degli attrezzi’ abbiamo esplorato le possibilità un po’ sottovalutate di Google Drive, come ad esempio la presenza dei player integrati per i vari formati di file. Con un doppio click sui file audio, video, immagine o pdf caricati in Drive infatti, questi si aprono direttamente, senza bisogno di aver installato applicazioni apposite. Questo, soprattutto per i file audio e video, con i loro innumerevoli codec e varianti, risulta molto efficace per poter utilizzare questi file anche su pc diversi e senza la possibilità di installare applicazioni (per tempo, necessità della password di amministratore, compatibilità con quel sistema operativo…).
Google Classroom: novità nell’organizzazione
Tra le novità introdotte lo scorso agosto in Classroom, abbiamo visto in particolare la riorganizzazione del flusso delle informazioni. Ora lo Stream mantiene l’ordine cronologico inverso tipico dei social, ma non visualizza più tutto il contenuto di quanto l’insegnante pubblica per la classe.
La pubblicazione dei materiali avviene dalla nuova sezione Lavori del corso, che permette ora un’organizzazione dei contenuti più aderente al lavoro didattico. Quando creiamo un compito, una domanda o pubblichiamo un materiale possiamo associarlo ad un argomento, che funziona come un contenitore per materiali omogenei. Gli studenti troveranno tutto ciò di cui hanno bisogno organizzato secondo la logica che decide l’insegnante, mentre nello Stream avranno le notifiche ordinate cronologicamente.
Migliorato anche il processo per riutilizzare materiali pubblicati in corsi precedenti. Inoltre quando gli studenti svolgono un compito, se devono creare nuovi materiali (documenti, presentazioni o altro) da allegare ai documenti già assegnati dal docente, possono farlo direttamente dalla pagina del compito, senza dover uscire in Drive.
Google moduli: possibilità e utilizzi creativi
Abbiamo provato le varie opzioni di base presenti in Google Moduli: tipologia di domanda/risposta, obbligatorietà, descrizione ed eventuale convalida dei dati. Quindi abbiamo esplorato alcune impostazioni che possono essere rilevanti nell’invio del questionario: raccolta automatica dell’indirizzo email, limitazione all’interno del dominio o meno, limitazione ad una sola risposta e presenza del link per fornire risposte ulteriori.
Abbiamo visto poi come alcune opzioni nate per altri scopi possano essere piegate per usi didattici creativi. La modifica della risposta predefinita alla consegna del questionario può diventare ad esempio l’indizio per una caccia al tesoro digitale, fatta di biglietti con QR code che rimandano ad un Modulo, e alla consegna del questionario la risposta predefinita modificata rimanda al nuovo biglietto.
Ci siamo soffermati sull’analisi dei dati che Google Moduli offre nella scheda delle Risposte, sia in forma aggregata che distinta per singole risposte. I prospetti grafici riassuntivi che Moduli prepara in automatico offrono una sguardo statistico intuitivo ed immediato sulle risposte date, lasciando spazio anche ad un’analisi più approfondita per chi ne avesse bisogno.
Infine, dove l’analisi di Google non offre strumenti visivi immediati, abbiamo provato ad ovviare al problema utilizzando ad esempio un web tool per la creazione di word cloud come WordArt: se facciamo un copia/incolla del testo delle risposte a parole chiave, e lo inseriamo come testo di ingresso in WordArt, otteniamo una word cloud che visivamente ci rende l’idea dei termini più o meno ricorrenti, fornendoci una analisi statistica insolita ma piuttosto efficace.
Ipotesi di percorso didattico: prima e dopo un testo con Google Documenti
Ci siamo cimentati in un percorso didattico ipotetico, ma realisticamente pensato sulla situazione di una nostra classe. Il centro del lavoro era un lavoro collaborativo su un testo, condiviso con gli studenti in scrittura su Drive.
Siamo partiti dalla fonte. Se vogliamo lavorare su un testo di letteratura non più coperto da copyright, troviamo solitamente online quanto ci serve sui siti di risorse libere. Non sempre però è semplice fare un copia/incolla di un brano da un sito web: i siti non sono strutturati come testi piani. E spesso rischiamo di perdere più tempo a risistemare quel testo che a scriverlo da capo. Ci viene in aiuto l’estensione Evernote web clipper, che ci aiuta ad ottenere testo piano da qualunque sito web.
Se invece abbiamo a disposizione un testo cartaceo, possiamo utilizzare Google Keep. Creiamo una nuova nota da un dispositivo mobile, fotografiamo la pagina che ci serve e dal menu utilizziamo la voce Recupera testo immagine. Sotto la nota troveremo il testo ricavato dalla foto, con una precisione molto migliore dei vecchi software OCR. Possiamo utilizzare questo testo per un copia/incolla, o ancor meglio utilizzare la voce di menu Copia in Documenti Google. Viene creato in questo modo un documento nel nostro Drive che ha per titolo quello della nota, e per contenuto il testo ricavato dall’immagine (oltre all’immagine stessa).
Ora che abbiamo il documento su Drive, possiamo condividerlo con gli studenti, meglio ancora se con Classroom. Avremo maggiore organizzazione, e soprattutto la possibilità di creare in automatico una copia per ogni studente.
Estensioni come software assistivo
E se uno dei nostri alunni ha bisogno di software assistivo, ad esempio la lettura ad alta voce del testo? Esistono programmi gratuiti o a pagamento, più o meno ricchi di funzionalità e con voci variamente espressive, ma vanno comunque installati sul computer in uso. Oppure possiamo utilizzare Read&Write, un’estensione per Chrome che fa al caso nostro. Tra le varie funzionalità troviamo la lettura dello schermo, oppure di un testo selezionato. Molto interessante la possibilità di creare un file audio in formato .mp3 con la lettura ad alta voce del testo selezionato. Una volta scaricato, possiamo caricarlo in Drive o aggiungerlo tra i materiali di Classroom. Grazie ai player integrati di Drive bastano un doppio click e un paio di cuffiette per usufruire del supporto assistivo, senza dover installare nulla.